"Tecnica di Polizia Giudiziaria Ambientale" è un libro "storico" di Maurizio Santoloci, oggi pubblicato con Valentina Santoloci come coautrice, finalizzato a decodificare in termini chiari e semplici i complessi temi procedurali penali letti alla luce delle norme ambientali


Questa nuova edizione 2018...


Siamo giunti all’edizione 2018 della presente pubblicazione, che ha ormai una lunga storia. Un’opera nata dall’idea di Maurizio Santoloci, che - fin dalle prime edizioni - ha voluto realizzare un manuale che potesse rappresentare un utile strumento di sostegno alle attività di controllo sugli illeciti ambientali, attraverso quella che è stata un’innovativa intuizione di tradurre le norme procedurali penali applicate al campo della normativa ambientale, con un taglio ed un carattere prettamente pratico-operativo.
Come ci teneva a sottolineare il dott. Santoloci: questo volume non è un manuale di alta dottrina teorica. È invece un libro “da campagna con gli stivali ai piedi”. Per chi lavora appunto “sul campo”. Finalizzato a decodificare in termini chiari e semplici una normativa ambientale che ormai si presenta come un groviglio intricato e complesso. Con un’attenzione particolare anche alle regole procedurali penali ed alla evoluzione della giurisprudenza in tutti i settori giuridici esaminati nel volume.
Sulla base di questa premessa, dunque, sono stati affrontati i più importanti temi in campo ambientale - rifiuti, inquinamento idrico, territorio e paesaggio, tutela giuridica degli animali - attraverso un’analisi puntuale della normativa quadro afferente ogni settore, letta sempre alla luce delle connesse procedure di controllo.
Nel corso degli anni il volume ha seguito l’evoluzione della fisionomia dei crimini ambientali, arricchendosi di contenuti ed esperienze. E così ricordiamo come nelle ultime edizioni si sia dato conto della ormai inscindibile connessione tra reati ambientali e reati a danno della salute pubblica, oltre che ai reati di violazione fiscale e tributaria, mettendo in evidenza le strette interconnessioni tra le diverse tipologie di illeciti ed offrendo un approfondimento sulle forme criminali invisibili e silenti.
Continuiamo ad essere convinti che sia necessario oggi superare i pregressi principi culturali in materia per iniziare a parlare di reati ambientali strettamente connessi con i danni gravissimi alla salute pubblica. A tal riguardo vogliamo riportare quanto scritto da Maurizio Santoloci nella precedente edizione del manuale: “Appare ogni giorno sempre più evidente che nel campo della gestione illecita dei rifiuti (solidi, ma anche liquidi) e degli scarichi idrici le conseguenze di danni gravissimi sulla salute della popolazione sono palesi e conclamate e soltanto un negazionismo esasperato ancora ritiene di poter far finta di non credere che vi sia un nesso di collegamento diretto tra tali smaltimenti illegali e le esplosioni di tumori e leucemie (anche infantili) tra la popolazione residente.
Per far fronte a questa emergente e dilagante criminalità ambientale, senza scrupoli e senza freni inibitori, è necessario superare l’arcaico concetto “non è di mia competenza” ancora sostenuto da alcuni (isolati) organi di polizia per creare una rinnovata sinergia unitaria di impegno collettivo di tutte le forze di polizia giudiziaria statali e locali (senza alcuna distinzione) per il contrasto ad ogni reato ambientale. Serve, inoltre, una nuova e più seria politica generale di gestione e tutela del territorio che dica veramente addio a condoni, sanatorie, occhio strizzato agli abusivismi di ogni tipo. È il caso di iniziare a prendere atto che è necessario iniziare ad applicare seriamente le regole sulla tutela del suolo e sui vincoli (paesaggistici, ambientali ed idrogeologici) per evitare, se non altro, danni ancora peggiori per il futuro. Ed i controlli di polizia giudiziaria in tutti questi campi sono essenziali”.
Gli illeciti ambientali, ancora da alcuni sottostimati e considerati “illeciti minori” nel panorama dei reati, necessitano di una riconsiderazione più ampia poiché coinvolgono un insieme di fattori molto complessi, andando ad incidere - anche profondamente - non solo sotto gli aspetti strettamente legati all’inquinamento ed alla tutela del territorio, ma avendo riflessi anche sul tessuto dell’economia e della salute pubblica; il che ne fa motivo di un comprensibile e giustificato allarme sociale.
Ed ancora una volta con queste premesse e con questi auspici presentiamo questa nuova edizione 2018 del nostro volume.
Nonostante la venuta a mancare del suo autore principale, nell’apportare i necessari aggiornamenti all’opera, si è cercato di mantenere intatto lo spirito che sta alla base di questo lavoro editoriale.
L’aggiornamento del manuale è stato, dunque, portato avanti e curato dal “gruppo storico” di collaboratrici di Diritto all’ambiente, che già nelle passate edizioni aveva collaborato alla redazione delle parti tematiche per le materie di propria competenza.
Sperando che questo volume - secondo l’intenzione del suo ideatore - possa continuare ad essere utile a chi i controlli sul territorio li opera con impegno e convinzione.

Buona lettura a tutti!




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