Mattina
"LA NUOVA DISCIPLINA SUI MATERIALI DA SCAVO
TRA PRASSI E REGOLE GIURIDICHE"
alla luce delle novità introdotte dal decreto-legge n. 69/13
modificato a seguito della legge di conversione n. 98/13
MA DAVVERO ADESSO LE TERRE E ROCCE DA SCAVO
(OGGI: "MATERIALI DA SCAVO") NON SONO MAI UN RIFIUTO?"
La disciplina giuridica delle terre e rocce da scavo (oggi “materiali da scavo”) è stata oggetto di continue modifiche nel corso di questi ultimi anni. Recentemente il D.M. 10 agosto 2012 n. 161 e successivamente il D.L. 21.6.13 n. 69 (c.d. “Decreto del fare”) dopo le modifiche apportate dalla legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98 hanno nuovamente e radicalmente cambiato le basi generali dei principi di regole in questo settore. Si tratta di un’area di estrema importanza sotto tutti i profili in quanto riguarda sia tanti e diffusi aspetti di attività lavorative e cantieristiche sia connessi e gravi aspetti di illegalità con infiltrazione anche di criminalità organizzata. Il settore è spesso soggetto a letture interpretative deviate e fuorvianti dettate dalle prassi del “Codice Così Fan Tutti” che portano a situazioni applicative del tutto estranee alle regole formali, anche in relazione a presunte legittimazioni di inserimenti di PVC e vetroresine nelle terre e ricce da scavo in deroga. Questo corso tende a delineare un quadro ragionato, coerente ed aggiornato della attuale disciplina, superando chiavi di lettura non in linea con il dettato normativo. Verrà anche affrontato il tema della disciplina giuridica dei materiali da demolizione. L’esposizione dei relatori è chiara e semplificata, priva di inutili teologie teoriche, e finalizzata a tradurre in termini pratici ed operativi la materia.
Pomeriggio
"RIFIUTI LIQUIDI (AZIENDALI E PRIVATI) ED ACQUE DI SCARICO:
RIFLESSIONI PRATICHE SU UN CONFINE GIURIDICO
TRA REGOLE E PRASSI DISTORTE DI FATTO"
Rifiuti liquidi (aziendali e domestici) ed acque di scarico: un confine giuridico che – da sempre – è fonte di equivoci interpretativi ed applicativi. Derivanti, oltre che dalla difficile relazione di interdisciplina tra parte terza e parte quarta del D.Lgs n. 152/06, anche da terminologie comuni che poi hanno riflessi sulla percezione dei principi giuridici. Ad esempio, comunemente si afferma che “l’autospurgo scarica i liquami” ed il camper “scarica i liquami”, mentre ambedue i mezzi riversano all’esterno rifiuti liquidi (aziendali e domestici) e – dunque – non sono disciplinati dalla parte terza del predetto D.Lgs n. 152/06, ma dalla parte quarta... E molti ritengono che il depuratore comunale è l’impianto di destino ordinario di ogni autospurgo, mentre invece è una grande eccezione giuridica. Sull’altro settore, ad esempio, si ritiene che una conduttura comunque corrisponde sempre ad uno scarico, mentre questo è totalmente inesatto. Insomma, concetti di percezione comune errati uniti ad equivoci interpretativi della norma hanno creato una difformità di prassi di lettura ed applicazione delle due discipline parallele che spesso è fonte di conseguenze sanzionatorie ed improprietà amministrative. Ma il settore è purtroppo regno anche di crimini ambientali seriali derivanti dallo “smaltimento in bianco” dei rifiuti liquidi pericolosi spacciati come “scarichi” e riversati sottoterra, nei pozzi e nelle acque pubbliche. Con danni gravissimi per la salute pubblica. Insomma, un settore delicato e denso di aspetti pratici ed operativi sui quali questo incontro seminariale ha l’obiettivo di tracciare delle riflessioni sulla esatta lettura ed applicazione delle due norme parallele.
A TUTTI I PARTECIPANTI VIENE RILASCIATO ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE FIRMATO DAI RELATORI
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